La Cinta Ellenistica
La Cinta Ellenistica

Nel corso dell’età ellenistica (IV-III sec. a.C.), sul pianoro di Torre del Mordillo si sviluppò una fortificazione lungo tutto il ciglio della collina con un muro di cinta che, per le soluzioni difensive adottate, presenta caratteristiche del tutto particolari.

Si tratta di una serie di murature con la stessa tecnica costruttiva, che impiega pietra locale e sapientemente posizionate a metà costa per sbarrare l’avanzata del nemico. Nei punti più critici e con maggiori visuali sono dislocate delle torri che hanno la doppia finalità di servire all’avvistamento del nemico e al posizionamento di catapulte e baliste. Sono state individuate 6 Torri, che si collocano a distanze irregolari e generalmente in prossimità di cambiamenti di direzione del circuito murario.

Le mura di Torre Mordillo sono costruite con una breccia di conglomerato facilmente reperibile sul posto. Questo materiale è utilizzato per lo zoccolo di fondazione e, sbozzato in forma irregolare, costituisce due paramenti paralleli riempiti di pietrame di varie pezzature misto a terra; tecnica definita a émplekton, su cui poggiava l’elevato in mattone crudo. La struttura così realizzata offriva una maggiore resistenza e un migliore assorbimento degli urti dell’ariete e dei proiettili pesanti.

In ambito italiota fortificazioni simili sono quelle di Pruìia di Terravecchia e molti altri apparati militari di area lucana. Particolare è la fortificazione di Castiglione di Paludi, costruita invece in paramento unico, interamente litico.

Sul lato sud-orientale del pianoro vengono realizzati un bastione fortificato, composto da quattro torri quadrangolari e piattaforme per l’artiglieria, oltre a tratti di mura ad andamento rettilineo e a cremagliera. Questa sistemazione sembra risalire al III sec. a.C. e potrebbe essere un rifacimento parziale del braccio nord danneggiato da un evento bellico da ricondursi, forse, ai conflitti che in questo periodo opposero ripetutamente la popolazione italica dei Bretti alla vicina città greca di Thurii. Batterie di questo tipo erano in genere collocate nei punti più deboli del circuito murario, come nel nostro caso, dove un tratto pianeggiante rende più facile l’assalto nemico.

La criticità creata dalle caratteristiche morfologiche verosimilmente comportò la costruzione della sporgenza del muro sud-est.

LE TORRI

Il muro est a cremagliera realizzato in blocchi di conglomerato e ciottoli di fiume, largo 1 m e alto circa 0,50 m, tagliato dalla stradina che attraversa il pianoro da est a ovest, ingloba la Torre 5, quadrangolare di circa 12 mq.

La Torre 5, posta specularmente alla Torre 6 sullo stesso asse murario nord-sud a protezione della lingua di terreno sporgente del pianoro, viene affiancata in un momento successivo da un nuovo bastione (Torre 1 di 15 mq), collocato al margine della scarpata a potenziare l’angolo nord-est dell’apparato militare. Il nuovo sistema permetteva un miglior controllo della spianata circostante. A protezione dell’estremità opposta è stata individuata un’altra torre (Torre 2) di cui si conserva solo il braccio occidentale.